L’ALBERO DEL CEDRO, con i suoi frutti ed i suoi fiori tipicamente
mediterranei, definito nella bibbia “L’ALBERO
PIU’ BELLO”, dotato anche di caratteristiche terapeuitiche ed
anticancerogene, è il simbolo della GIORNATA
DEI MALATI ONCOLOGICI che celebra la forza di quanti,
colpiti dal tumore, lottano per la vita e per la dignità della vita.
Come ogni anno nei giorni 18, 19 e 20 Maggio si svolgerà a Roma la VII
edizione della “giornata del malato oncologico” presso l’Auditorium della
Conciliazione. La conferenza stampa di presentazione del Rapporto sulla
Condizione assistenziale dei malati oncologici è stata anticipata a martedì 15
maggio. Il programma dettagliato lo si può trovare nel sito www.favo.it
. Istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del
19.01.2006, poi modificata con Direttiva del 5 marzo 2010 - G.U. 15 -4-10, la
Giornata nazionale del malato oncologico viene celebrata ogni anno nella terza
domenica di maggio. Essa rappresenta il cuore dell’attività della FAVO ed è
dedicata al malato, agli ex malati, ai sopravvissuti al cancro e a tutti coloro
che hanno vissuto da vicino la malattia condividendone ansie, preoccupazioni,
speranze. In Italia ogni anno circa 270 mila cittadini sono colpiti dal cancro.
Attualmente, il 50% dei malati riesce a guarire, con o senza conseguenze
invalidanti. Dell’altro 50% una buona parte si cronicizza, riuscendo a vivere
più o meno a lungo. I risultati della ricerca sperimentale, i progressi della
diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro il tumore,
stanno mostrando effetti positivi sul decorso della malattia, allungando, anche
sensibilmente, la vita dei malati senza speranza di guarigione. Ma, se da una
parte i vantaggi del progresso scientifico hanno cancellato l’ineluttabile
equazione “cancro uguale morte”, dall’altra sono sorti nuovi problemi che
riguardano proprio la vita dei malati: uomini e donne di qualsiasi età, di
qualsiasi condizione sociale, sono diventati i protagonisti di una lotta al
proprio cancro che coinvolge quotidianamente il loro corpo e la loro mente. Si
tratta di una lotta difficile e coraggiosa contro quella che le associazioni di
volontariato oncologico federate nella F.A.V.O. (Federazione italiana delle
Associazioni di Volontariato in Oncologia)hanno definito la “nuova disabilità
di massa”, in quanto il prolungamento della vita dei malati che non guariscono
costituisce un problema sociale di grande rilevanza. Accesso alle terapie,
riabilitazione e qualità della vita, difficoltà nel rapporto medico-paziente,
cure palliative e terapia del dolore, diritti sul lavoro, corretta informazione
ai pazienti: sono solo alcune delle problematiche sollevate e approfondite ogni
anno attraverso specifiche sessioni. Proprio per questo, grazie al forte
richiamo mediatico che esercita, la Giornata rappresenta l’irripetibile
occasione di portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica
le istanze e i bisogni dei malati oncologici e dei loro familiari. Lungi dall’essere proposta come celebrazione
puramente compassionevole delle sofferenze, delle difficoltà, delle
esigenze e dei diritti dei malati di cancro, la Giornata è, invece, una vera e
propria celebrazione della vita da parte di chi ha imparato ad amarla ed a
difenderla con la forza del dolore, avendo paura di perderla.
Per chi volesse saperne di più o seguire tutti, od
in parte i lavori (dalla giornata di presentazione, martedì 15 maggio alla ‘3
giorni’, venerdì 18, sabato 10 e domenica 20 maggio) è indirizzato alla pagina web: http://www.favo.it/settima-giornata-malato-oncologico/programma
Non avendo altro da aggiungere, almeno per ora, concludo come sempre. Un saluto. Luciano Cremascoli -
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