Parliamo
di ‘disimpegno associativo’ o meglio di coloro (sempre rimanendo
del contesto del Laringectomizzato) che dell’associazionismo e/o
volontariato non ne vogliono (o non ne hanno voluto) nemmeno sentir
parlare siano loro Laringectomizzati, loro famigliari od
amici.
Preciso, io NON m’invento nulla (salvo quando parlo di mio, ho qualcosa di mio, di personale da dire ma a quel punto lo premetto sempre), io cerco, io trovo quindi, metto a disposizione di tutti ed a quel punto ‘invito’ a leggere ed a rifletterci, farci un pensierino e magari aggiungere un proprio pensiero, un proprio punto vista condivisibile o meno che sia.
Oggi ho trovato questo tra le mie scartoffie, da dove proviene lo si vede dalla prima immagine. Ho copiato il testo (della 2a e 3° immagine) per facilitarne la lettura e se ancora fosse difficoltosa la lettura (molti lettori qui possono avere problemi di vista…) con il solito copia-incolla ecco che lo si può leggere con caratteri a piacimento.
Un saluto -
Preciso, io NON m’invento nulla (salvo quando parlo di mio, ho qualcosa di mio, di personale da dire ma a quel punto lo premetto sempre), io cerco, io trovo quindi, metto a disposizione di tutti ed a quel punto ‘invito’ a leggere ed a rifletterci, farci un pensierino e magari aggiungere un proprio pensiero, un proprio punto vista condivisibile o meno che sia.
Oggi ho trovato questo tra le mie scartoffie, da dove proviene lo si vede dalla prima immagine. Ho copiato il testo (della 2a e 3° immagine) per facilitarne la lettura e se ancora fosse difficoltosa la lettura (molti lettori qui possono avere problemi di vista…) con il solito copia-incolla ecco che lo si può leggere con caratteri a piacimento.
Un saluto -
===“IL
DISIMPEGNO ASSOCIATIVO”===
Esistono dei sinonimi della parola disimpegno ma quello più frequente è APATIA. Si tratta di una condizione caratterizzata dalla riduzione dei comportamenti finalizzati dovuta alla mancanza di motivazione. Non va confusa con la depressione in quanto il paziente apatico non prova disagio per la sua condizione mentre la depressione si accompagna ad uno stato ansioso con aumento della negatività del tono dell'umore che può sfociare in un desiderio di morte. Nei casi di media gravità il soggetto apatico mostra segni di distacco verso l'ambiente circostante ed indifferenza verso nuove esperienze giungendo anche a trascurare la propria vita e la propria persona. In casi gravi si giunge persino alla perdita delle forze fisiche e mentali. Dal punto di vista culturale-filosofico il disimpegno (o apatia) assume invece dei significati positivi diventando la virtù basilare dello
Esistono dei sinonimi della parola disimpegno ma quello più frequente è APATIA. Si tratta di una condizione caratterizzata dalla riduzione dei comportamenti finalizzati dovuta alla mancanza di motivazione. Non va confusa con la depressione in quanto il paziente apatico non prova disagio per la sua condizione mentre la depressione si accompagna ad uno stato ansioso con aumento della negatività del tono dell'umore che può sfociare in un desiderio di morte. Nei casi di media gravità il soggetto apatico mostra segni di distacco verso l'ambiente circostante ed indifferenza verso nuove esperienze giungendo anche a trascurare la propria vita e la propria persona. In casi gravi si giunge persino alla perdita delle forze fisiche e mentali. Dal punto di vista culturale-filosofico il disimpegno (o apatia) assume invece dei significati positivi diventando la virtù basilare dello
stoico
in quanto prevede l'assenza di tensioni emotive (passioni) come dice
l'etimologia
dello stesso vocabolo alfa (mettere il simbolo) privativo (assenza)
pathos (passione). Stoico è l'uomo che accetta tutto quanto il fato
(o la provvidenza del cristianesimo) gli riserva, nella convinzione
che ogni evento, anche spiacevole, sia teso verso il bene. Per lo
stoicismo l'uomo può essere felice solo non esaltandosi
eccessivamente in occasioni di eventi felici e non abbattendosi in
quelli tristi. Il poeta latino Orazio che ha passato in rassegna
nelle sue opere tutti gli stati d'animo umani e le condizioni
psicologiche più frequenti raccomanda nei suoi "CARMINA" :
"negli eventi sfortunati mostra fortezza d'animo, ma riduci
l'ampiezza delle vele della tua barca (percorso di vita) in occasione
di venti troppo favorevoli". In tema di volontariato va
sottolineato che spesso malati e famigliari che si sono avvicinati
alla nostra associazione nel momento del bisogno abbandonano la
frequentazione delle sedi per vari motivi che raggruppiamo sotto il
termine di disimpegno associativo. Vediamo di elencarli in ordine di
frequenza: Il paziente rieducato dopo inten/ento di laringectomia
totale mediamente con un impegno di circa 30 sedute logopediche
riprende la propria vita, il proprio lavoro e si riappropria delle
sue abitudini. Gli impegni quotidiani allontanano progressivamente il
paziente dalle scuole e dalle sezioni in quanto ha già risolto il
suo bisogno primario di comunicare; occorre però ribadire che si
potrebbe ottenere una miglior rieducazione con capacità di variare
le dinamiche di prosodia e di metrica della voce per sottolineare il
messaggio soprasegmentale che è
responsabile
del significato sentimentale della parola. Questo viene ottenuto
grazie ad una rieducazione più approfondita e più specifica.
Esistono troppe persone che si accontentano di una rieducazione di
base. Inoltre nelle scuole è possibile esercitare la rieducazione ai
sensi dimenticati del gusto e dell'olfatto compromessi dalle
alterazioni anatomiche legate all'intervento. Il paziente
laringectomizzato totale spesso anziano e con problemi di salute si
accosta solo marginalmente alla scuola e per mancanza “di spinta
volitiva" cessa rapidamente la frequenza ritirandosi nel quieto
vivere della propria sfera privata. In questo caso occorre fare leva
sui famigliari e quando questo non è possibile l'associazione deve
farsi carico di portare il proprio impegno anche a domicilio. Sono
alla studio progetti in ambito socio-assistenziale tesi a questo
obiettivo. Il paziente che ha subito un intervento di laringectomia
parziale (cordectomia, laringectomia orizzontale sopraglottica) o
intervento di laringectomia subtotale ricostruttiva ritiene di essere
“un privilegiato” in quanto non portatore di tracheostoma
permanente. Non sente, spesso, il dovere civile di accostarsi
all'associazione senza tenere conto che è stato comunque affetto da
patologia tumorale e che, qualora si presentasse una ripresa della
neoplasia e fosse obbligato ad intervento di laringectomia totale,
potrebbe trovare il dovuto sostegno nelle scuole e nelle sezioni già
consolidate. Molti associati non rinnovano il proprio tesseramento
perché ritenuto inutile senza considerare che l'usufruire di alcuni
benefici come i filtri-copristoma, i bavaglini con i distanziatori
dedicati e i davantini è consentito dall'impegno associativo di
altre persone in regola con il pagamento della quota 0 con donazioni
spontanee. Inoltre non possono ricevere a casa il giornale
dell'associazione dove troverebbero
tutta
una serie di indicazioni e informazioni dedicate con possibile
crescita
culturale
e miglioramento della loro qualità di vita. Esistono persone capaci
ed intelligenti che potrebbero dare un grande contributo in campo non
strettamente assistenziale e rieducativo; mi riferisco a persone non
operate
che possono rappresentare una risorsa in ambito organizzativo,
amministrativo
e di relazioni sociali. A queste persone va rivolto sicuramente un
grazie di cuore per il loro impegno. E' giusto comunque considerare
che anche per loro si tratta di un'esperienza di arricchimento morale
e civile. I congiunti di alcuni pazienti operati deceduti anche a
distanza di anni hanno una tendenza a “dimenticare” quanto
l'associazione ha fatto per il loro parente e mancano di dare il loro
sostengo sia morale che materiale senza considerare che il modo
migliore di onorare la memoria del loro caro è quello di profondere
un maggior impegno verso l'associazione. Le motivazioni per questo
disimpegno sono variabili: rimuovere il ricordo di un'esperienza
traumatizzante, risibili problemi
economici,
"ignoranza culturale". Mi è capitato spesso di consolare
vedovi e vedove riavvicinandoli all'associazione facendo leva sul
sentimento: il modo migliore per far rivivere il loro caro è quello
di dedicare parte della loro vita ad aiutare persone colpite dallo
stesso male. Esistono varie forme di aiuto non solo di tipo economico
ma anche di donazione di parte del tempo libero. Per finire dobbiamo
combattere il nemico del disimpegno associativo con l'esatto suo
contrario ma soprattutto con un rinnovamento della nostra coscienza
civile e dei nostri valori. Ognuno di noi ha delle potenzialità
impensate che possono essere sviluppate al momento opportuno; anche
quelle persone troppo impegnate nel lavoro possono trovare degli
spazi e delle iniziative utili all'associazione nella convinzione che
"il volontario lo si trova più facilmente nelle persone
impegnate nella vita civile piuttosto che in quelle impegnate a non
far nulla”. (Dr. Maurizio Magnani – Tratto da “i quaderni della
salute” di FIALPO & C.).
P.S.: al testo originale non è stata modificata nemmeno una virgola, non mi permetterei visto l’autore…
P.S.: al testo originale non è stata modificata nemmeno una virgola, non mi permetterei visto l’autore…
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Siete riusciti a leggere il tutto sino in fondo ? Bene, ora sarebbe
gradito un parere, nulla di più. Grazie.
Un saluto -
Un saluto -
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