venerdì 11 luglio 2014

LARINGECTOMIZZATO (associazionismo SI/NO/NI – riabilitazione SI/NO/NI, non sempre dipende da me…)




Parliamo di ‘disimpegno associativo’ o meglio di coloro (sempre rimanendo del contesto del Laringectomizzato) che dell’associazionismo e/o volontariato non ne vogliono (o non ne hanno voluto) nemmeno sentir parlare siano loro Laringectomizzati, loro famigliari od amici.
Preciso, io NON m’invento nulla (salvo quando parlo di mio, ho qualcosa di mio, di personale da dire ma a quel punto lo premetto sempre), io cerco, io trovo quindi, metto a disposizione di tutti ed a quel punto ‘invito’ a leggere ed a rifletterci, farci un pensierino e magari aggiungere un proprio pensiero, un proprio punto vista condivisibile o meno che sia.
Oggi ho trovato questo tra le mie scartoffie, da dove proviene lo si vede dalla prima immagine. Ho copiato il testo (della 2a e 3° immagine) per facilitarne la lettura e se ancora fosse difficoltosa la lettura (molti lettori qui possono avere problemi di vista…) con il solito copia-incolla ecco che lo si può leggere con caratteri a piacimento.
Un saluto -
 

===“IL DISIMPEGNO ASSOCIATIVO”===
Esistono dei sinonimi della parola disimpegno ma quello più frequente è APATIA. Si tratta di una condizione caratterizzata dalla riduzione dei comportamenti finalizzati dovuta alla mancanza di motivazione. Non va confusa con la depressione in quanto il paziente apatico non prova disagio per la sua condizione mentre la depressione si accompagna ad uno stato ansioso con aumento della negatività del tono dell'umore che può sfociare in un desiderio di morte. Nei casi di media gravità il soggetto apatico mostra segni di distacco verso l'ambiente circostante ed indifferenza verso nuove esperienze giungendo anche a trascurare la propria vita e la propria persona. In casi gravi si giunge persino alla perdita delle forze fisiche e mentali. Dal punto di vista culturale-filosofico il disimpegno (o apatia) assume invece dei significati positivi diventando la virtù basilare dello
stoico in quanto prevede l'assenza di tensioni emotive (passioni) come dice
l'etimologia dello stesso vocabolo alfa (mettere il simbolo) privativo (assenza) pathos (passione). Stoico è l'uomo che accetta tutto quanto il fato (o la provvidenza del cristianesimo) gli riserva, nella convinzione che ogni evento, anche spiacevole, sia teso verso il bene. Per lo stoicismo l'uomo può essere felice solo non esaltandosi eccessivamente in occasioni di eventi felici e non abbattendosi in quelli tristi. Il poeta latino Orazio che ha passato in rassegna nelle sue opere tutti gli stati d'animo umani e le condizioni psicologiche più frequenti raccomanda nei suoi "CARMINA" : "negli eventi sfortunati mostra fortezza d'animo, ma riduci l'ampiezza delle vele della tua barca (percorso di vita) in occasione di venti troppo favorevoli". In tema di volontariato va sottolineato che spesso malati e famigliari che si sono avvicinati alla nostra associazione nel momento del bisogno abbandonano la frequentazione delle sedi per vari motivi che raggruppiamo sotto il termine di disimpegno associativo. Vediamo di elencarli in ordine di frequenza: Il paziente rieducato dopo inten/ento di laringectomia totale mediamente con un impegno di circa 30 sedute logopediche riprende la propria vita, il proprio lavoro e si riappropria delle sue abitudini. Gli impegni quotidiani allontanano progressivamente il paziente dalle scuole e dalle sezioni in quanto ha già risolto il suo bisogno primario di comunicare; occorre però ribadire che si potrebbe ottenere una miglior rieducazione con capacità di variare le dinamiche di prosodia e di metrica della voce per sottolineare il messaggio soprasegmentale che è
responsabile del significato sentimentale della parola. Questo viene ottenuto grazie ad una rieducazione più approfondita e più specifica. Esistono troppe persone che si accontentano di una rieducazione di base. Inoltre nelle scuole è possibile esercitare la rieducazione ai sensi dimenticati del gusto e dell'olfatto compromessi dalle alterazioni anatomiche legate all'intervento. Il paziente laringectomizzato totale spesso anziano e con problemi di salute si accosta solo marginalmente alla scuola e per mancanza “di spinta volitiva" cessa rapidamente la frequenza ritirandosi nel quieto vivere della propria sfera privata. In questo caso occorre fare leva sui famigliari e quando questo non è possibile l'associazione deve farsi carico di portare il proprio impegno anche a domicilio. Sono alla studio progetti in ambito socio-assistenziale tesi a questo obiettivo. Il paziente che ha subito un intervento di laringectomia parziale (cordectomia, laringectomia orizzontale sopraglottica) o intervento di laringectomia subtotale ricostruttiva ritiene di essere “un privilegiato” in quanto non portatore di tracheostoma permanente. Non sente, spesso, il dovere civile di accostarsi all'associazione senza tenere conto che è stato comunque affetto da patologia tumorale e che, qualora si presentasse una ripresa della neoplasia e fosse obbligato ad intervento di laringectomia totale, potrebbe trovare il dovuto sostegno nelle scuole e nelle sezioni già consolidate. Molti associati non rinnovano il proprio tesseramento perché ritenuto inutile senza considerare che l'usufruire di alcuni benefici come i filtri-copristoma, i bavaglini con i distanziatori dedicati e i davantini è consentito dall'impegno associativo di altre persone in regola con il pagamento della quota 0 con donazioni spontanee. Inoltre non possono ricevere a casa il giornale dell'associazione dove troverebbero
tutta una serie di indicazioni e informazioni dedicate con possibile crescita
culturale e miglioramento della loro qualità di vita. Esistono persone capaci ed intelligenti che potrebbero dare un grande contributo in campo non strettamente assistenziale e rieducativo; mi riferisco a persone non
operate che possono rappresentare una risorsa in ambito organizzativo,
amministrativo e di relazioni sociali. A queste persone va rivolto sicuramente un grazie di cuore per il loro impegno. E' giusto comunque considerare che anche per loro si tratta di un'esperienza di arricchimento morale e civile. I congiunti di alcuni pazienti operati deceduti anche a distanza di anni hanno una tendenza a “dimenticare” quanto l'associazione ha fatto per il loro parente e mancano di dare il loro sostengo sia morale che materiale senza considerare che il modo migliore di onorare la memoria del loro caro è quello di profondere un maggior impegno verso l'associazione. Le motivazioni per questo disimpegno sono variabili: rimuovere il ricordo di un'esperienza traumatizzante, risibili problemi
economici, "ignoranza culturale". Mi è capitato spesso di consolare vedovi e vedove riavvicinandoli all'associazione facendo leva sul sentimento: il modo migliore per far rivivere il loro caro è quello di dedicare parte della loro vita ad aiutare persone colpite dallo stesso male. Esistono varie forme di aiuto non solo di tipo economico ma anche di donazione di parte del tempo libero. Per finire dobbiamo combattere il nemico del disimpegno associativo con l'esatto suo contrario ma soprattutto con un rinnovamento della nostra coscienza civile e dei nostri valori. Ognuno di noi ha delle potenzialità impensate che possono essere sviluppate al momento opportuno; anche quelle persone troppo impegnate nel lavoro possono trovare degli spazi e delle iniziative utili all'associazione nella convinzione che "il volontario lo si trova più facilmente nelle persone impegnate nella vita civile piuttosto che in quelle impegnate a non far nulla”. (Dr. Maurizio Magnani – Tratto da “i quaderni della salute” di FIALPO & C.).
P.S.: al testo originale non è stata modificata nemmeno una virgola, non mi permetterei visto l’autore…

 - Siete riusciti a leggere il tutto sino in fondo ? Bene, ora sarebbe gradito un parere, nulla di più. Grazie.
Un saluto -

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